Situazione CASA DELLE LIBERTA'

Berlusconi scioglie Forza Italia
«Nasce il Partito del popolo italiano delle libertà»

Politica: «Subito al voto, raccolte sette milioni di firme. Disponibile a discutere
con l'altra parte». Ma nella Cdl è resa dei conti con Fini e Casini
«Forza Italia si scioglierà dentro questa nuova formazione politica, il Partito del popolo italiano delle libertà». E' l'annuncio dato oggi durante la sua visita al gazebo di Forza Italia in piazza San Babila a Milano da Silvio Berlusconi. Secondo il capo dell'opposizione «il nome di Forza Italia ha contato» e, in una nuova formazione politica, «contribuirà ad una formazione più grande. Probabilmente domani presenterò questa nuova iniziativa».
«Se l'altra parte avanzerà proposte o dirà di sì alle nostre proposte, saremo lieti di trovare per il nostro Paese una direzione di svolta che arricchisca la democrazia, lo sviluppo e la libertà»
Nasce il nuovo partito del popolo italiano.
«Oggi nasce ufficialmente un nuovo grande partito del popolo delle libertà: il partito del popolo italiano», ha detto Berlusconi. Davanti a diverse decine di persone festanti per il suo arrivo in piazza San Babila. Il leader della Cdl ha poi aggiunto, riferendosi sempre al nuovo partito: «Invitiamo tutti a venire con noi contro i parrucconi della politica in un nuovo grande partito del popolo. Chiediamo a tutti - ha aggiunto - di mettere da parte ogni timore ed ogni remora: questo è quello che la gente vuole».
«Sono sette milioni le firme» apposte dai cittadini ai gazebo organizzati in tutto il Paese da Forza Italia, ha poi detto Berlusconi. Si tratta di «sette milioni di firme per avere nuove elezioni - ha sottolineato - e per eleggere un nuovo governo. Un governo che sia in armonia con i suoi cittadini, un governo che sappia governare». Per «la metà», ha aggiunto Berlusconi riferendosi ai 7 milioni di firme raccolte, si tratta di persone non del centrodestra. I gazebo, ha poi annunciato, «resteranno aperti la settimana prossima e nel week end».

Firma anche Bossi. Il segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, ha firmato ieri la petizione di Forza Italia per chiedere le dimissioni del governo Prodi e nuove elezioni. Lo ha annunciato oggi il capogruppo di Forza Italia alla provincia di Como, Maria Grazia Sassi, che sabato a Como ha convito il leader del Carroccio a firmare.


Alta tensione nella Casa delle libertà. Dopo la fallita "spallata" al Senato sulla Finanziaria è resa dei conti nel centrodestra. An, con Gianfranco Fini, e l'Udc, con Pier Ferdinando Casini, vogliono sedersi al tavolo del dialogo sulle riforme, mentre Silvio Berlusconi insiste sulla necessità di andare subito al voto e, mentre prosegue la raccolta di firme a sostegno di elezioni anticipate, ribadisce: «Il popolo è con me».

La posizione di Casini: serve governo di transizione.
«La riproposizione della vecchia Casa delle libertà non porta da nessuna parte. Mi auguro che su questo punto Berlusconi e Fini riflettano», ha detto oggi Casini parlando alla trasmissione tv «In mezz'ora». Lo scontro tra Berlusconi e Prodi, secondo il leader dell'Udc, aiuta il professore a rimanere a Palazzo Chigi. «Il modo migliore per mandare a casa Prodi è la politica, non serve la propaganda», ha aggiunto Casini, secondo il quale il Cavaliere uscirà dall'isolamento perché, ha spiegato «non ha la vocazione all'Aventino». «Bisogna dare una prospettiva politica seria a chi dissente da Prodi», ha aggiunto. «Serve un governo di transizione, intermedio, per arrivare alle elezioni, sennò Prodi rimane lì dove sta». Il leader Udc ironizza sui gazebo di Forza Italia . «Quando stasera arriveranno 51 milioni di firme - ha ironizzato ancora Casini commentando la campagna di raccolta firme promossa da Forza Italia contro il governo in questo fine settimana.- Prodi dirà: "grazie, rimango qui"». «Tutte le manifestazioni che evocano la spallata - ha proseguito il leader dell'Udc - gli consentono di tirare avanti tranquillo».
«Dopo i banchetti penso e spero che Berlusconi attivi Gianni Letta; anzi di sicuro Gianni Letta sta già parlando con Veltroni», ha continuato Casini, che ha citato il recente articolo dell'ex sottosegretario in cui Letta auspicava un dialogo sulle riforme istituzionali. «Dentro Forza Italia - ha proseguito Casini - ci sono sensibilità diverse, e c'è anche chi capisce l'importanza di questa impostazione». «Nella storia di Forza Italia - ha aggiunto Casini - ci sono le manifestazioni e i banchetti, ma anche le crostate di casa Letta, e anche queste fanno parte della storia di Forza Italia».
Casini ritiene inoltre sempre valido il suo progetto di un centro autonomo, ma esso non deve essere «nostalgico» bensì «proiettato al futuro». «Io ho spesso parlato con Mastella in passato - ha detto Casini - però il centro a cui penso è diverso dal passato; è meno nostalgico, senza reduci, più legato alla piazza del Family Day e a personalità come Pezzotta, è collegato al mondo dell'impresa, ed è rivolto a chi non si identifica nè in Berlusconi nè nel Pd». «Sono i connotati - ha concluso Casini - ad essere diversi dal passato».

La posizione di Fini: ora basta.
«Adesso basta, è arrivato il momento in cui o questo centrodestra è in grado di trovare una soluzione unitaria, di ridarsi una missione, di rioffrire al Paese un progetto, oppure si prende atto che la coalizione non c'è più, e ognuno va per la sua strada. Tertium non datur... », ha ribadito Fini in una intervista a La Repubblica.

Cicchitto: non accettiamo ultimatum.
«Noi di Forza Italia non ci muoviamo in modo provocatorio né con An né con l'Udc né con Bossi. Non abbiamo scatenato nessuna polemica, né offensive. Non abbiamo lanciato alcun ultimatum, ma neanche li accettiamo, li rispediamo al mittente con decisione». Fabrizio Cicchitto risponde così agli attacchi degli alleati. Lo fa intervenendo ad Assisi a una Convention di Alleanza Nazionale affermando: «Riteniamo che l'unità della Cdl vada consolidata che non vada fatto alla sinistra, come qualcuno fa, il favore di aprire polemiche interne al centrodestra».
«Noi certe volte giochiamo a farci del male, diamo prova di singolare masochismo», ha aggiunto Cicchitto. «Berlusconi ha cercato in tutti i modi di far cadere il governo e sta continuando a farlo, agendo sia in parlamento che nel paese. Sarebbe questo che determina il venir meno al patto della Cdl? La verità è che sono state errate le polemiche con il voto della finanziaria in corso. E la legge elettorale non è una linea politica».

Al convegno di An fischi a Cicchitto
Alta tensione fra An e Forza Italia, dopo le polemiche sulla fallita spallata. oggi al convegno di An a Assisi i militanti del partito di Gianfranco Fini hanno sonoramente fischiato uno dei luogotenenti di Silvio Berlusconi, Fabrizio cicchitto. «Non so dove volete andare. Non andate da nessuna parte mettendo in moto dei piccoli plotoni di esecuzione che a nome del partito unico tirano randellate a Silvio Berlusconi», ha detto Cicchitto nel suo intervento e in quel momento è stato coperto di fischi.

Buttiglione: muro contro muro ricompatta maggioranza.
«Dall'inizio di questa legislatura l'Udc ha condotto una opposizione diversa da quella della Casa delle Libertà - sottolinea Rocco Buttiglione dell'Udc -. Noi abbiamo pensato che per far cadere il governo Prodi fosse necessario disarticolare la maggioranza mettendo in evidenza le contraddizioni incomponibili fra i centristi e la sinistra estrema. I nostri alleati hanno puntato sul muro contro muro, che ha sempre ricompattato la maggioranza e salvato il governo Prodi».

Da Il Messaggero del 18/11/2007

La propaganda paga fino a un certo punto, quando si passa dalle parole ai fatti ecco che nascono i problemi. se le cose vanno male è perhè spesso abbiamo una opposizione che sa solo abbaiare alla luna.

E già, i nodi vengono al pettine. L'ennesima riprova del fallimenot di questo sistema elettorale. Spero in un legge elettorale proporzionale con sbarramento al 5% e voto di preferenza tra vari candidati.

Io penso che invece il Berlusca a capito che dentro la Casa della Liberta non c'e piu posto per lui.Il Re ormai e nudo

Ma è un Re e fa presto a rivestirsi con la pelle della gente; ricordati che anche Napoleone ci mise del tempo prima di capitolare.
Ad ogni modo, Il problema di questa nuova formazione politica è che nasce dal desiderio di un despota di riprendersi il potere che gli stava sfuggendo di mano e non da un effettivo processo democratico all'interno di un movimento politico.
Mentre i partiti fanno congressi, conferenze, incontri per avviare un processo importante di trasformazione, il Berlusca si alza la mattina, raccoglie un pò di firme e siccome gli sembrano tante si sente autorizzato (quale titolare delle firme stesse!!! ) a sciogliere un partito che detiene il 23% senza consultare nessuno.
Ma lo cosa più grave e che i suoi scudieri rimangono prima un pò allibiti ma poi si accodano come le pecore uniti dal potere che solo lo psiconano gli può garantire.
ALLUCINANTE!!!