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Allarme clima: Biocarburanti? Il rimedio è peggiore del male

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Messaggio  Lidano Sab 9 Feb 2008 - 2:06

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Studio su Science: aumentano l'effetto serra
I biocarburanti potrebbero aggravare l'effetto serra più di quanto non facciano petrolio e carbone. E' al conclusione di uno studio pubblicato su Science, secondo cui per coltivare le piante destinate ai biocarburanti occorre abbattere boschi e foreste, aumentando l'emissione di biossido di carbonio nell'atmosfera; e dunque aggravando, invece di risolvere, il problema del cambiamento climatico.
Contrordine quindi sul fronte dei biocarburanti: secondo lo studio, l'utilizzo dei biocarburanti non è neutrale rispetto all'emissione di C02. La trasformazione di boschi, pascoli, savane, per coltivare i biocarburanti libera nell'atmosfera più diossido di carbonio di quello che si risparmia utilizzandoli al posto dei carburanti fossili.
"Se analizziamo tutti i benefici dell'utilizzo di biocarburanti come alternativa al petrolio, scopriamo che sono minori rispetto alla quantità di monossido di carbonio che viene immesso nell'atmosfera durante il processo di coltivazione. Se stiamo cercando di mitigare il surriscaldamento climatico, davvero non ha senso trasformare le terre vergini per la produzione di biocarburanti", spiega Joe Fargione, fondatore dell'agenzia per la protezione ambientale 'Nature Conservancy' e co-autore dello studio.
"Tutti i biocarburanti che usiamo causano distruzione ambientale, direttamente o indirettamente". "L'agricoltura già produce il cibo per sei miliardi di persone: produrre biocarburanti richiedera' ancora altra terra da destinare all'agricoltura".
Trasformare le colture per far crescere mais e canna da zucchero (da cui si ricava il metanolo) o palme e soia (per la produzione di biodiesel) rilascia attualmente da 17 a 420 volte più monossido di carbonio di quello che si risparmierebbe sostituendo i carburanti fossili.
Le conclusioni dello studio coincidono con quanto si è già osservato: gli agricoltori statunitensi, che tradizionalmente producono mais e soia in maniera alternata, hanno cominciato a produrre esclusivamente mais per rispondere alla domanda di etanolo. Non solo: gli agricoltori brasiliani piantano sempre più soia e stanno deforestando la regione amazzonica. "Per trovare soluzioni al cambio climatico, dobbiamo fare in modo che il rimedio non sia peggiore del male", osserva Jimmie Powell, che guida il Dipartimento energia di 'Nature Conservancy'.
"Non possiamo permetterci il lusso di ignorare le conseguenze della conversione delle terre per la produzione di biocarburante". Secondo lo scienziato, insistere su questa strada potrebbe portare al punto che "senza volerlo, promuoveremo alternative che sono peggiori dei carburanti fossili". I carburanti devono valutarsi secondo l'impatto che hanno sul surriscaldamento globale. E ancora: "Per risolvere il prolema del surriscaldamento climatico, non esiste un rimedio magico. Acuni biocarburanti possono esere utili, ma solo se si producono senza che sia necessario la trasformazione di terre native per dedicarle all'agrcoltura".
Creata nel 1951, 'Nature conservancy', che ha realizzato lo studio insieme all'University of Minnesota, è un'agenzia indipendente che si batte per la protezione delle terre ecologicamente preziose nel mondo.

Lidano

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