Niente aereoporto a Latina

Aeroporti, a Viterbo il terzo scalo

Sorgerà a Viterbo il terzo scalo aeroportuale del Lazio. Lo ha annunciato il 26 novembre il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, al termine di un incontro con il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo nel corso del quale ha illustrato le conclusioni dell'istruttoria condotta dal ministero per l'individuazione del sito per l'ampliamento del sistema aeroportuale del Lazio.

“A conclusione della valutazione comparativa -ha detto Bianchi- circa le compatibilità dei diversi siti esaminati, emerge con notevole evidenza che il sito che meglio risponde ai requisiti assunti per l'ampliamento del sistema aeroportuale laziale è quello di Viterbo”.

Secondo l’assessore regionale a Sviluppo economico, ricerca, innovazione e turismo Claudio Mancini, “quella di oggi è una giornata storica per lo sviluppo del nostro territorio. Con il terzo aeroporto del Lazio si darà un nuovo impulso al turismo. È bene che si sia deciso. Adesso occorre procedere in tempi rapidi per realizzare sia l’aeroporto che le infrastrutture a servizio del nuovo scalo”. Secondo l’assessore si tratta di una scelta che permetterà “la valorizzazione di Viterbo e della Tuscia, facendo decollare la città d’arte e il suo territorio come meta di destinazione turistica”.

Abbiamo perso pure quest'occasione. Che provincia ragazzi.

e ovviamente adesso tutti contro la giunta regionale di marrazzo mentre laprovincia con cusani non c'entra nulla !!!!!!

Sicuramente uno accuserà l'altro, la solita pappa.
Speriamo solo che sfumato anche questo importante obbiettivo si possa pensare di puntare finalmente sulla valorizzazione del territorio attraverso un piano strategico per lo sviluppo sostenibile investendo risorse umane e materiali importanti, magari quelle che potevano servirte per l'aeroporto.
Chissa?

Non ci bastavano i nostri, ci voleva pure Marrazzo che non fa latro che penalizzare la nostra provincia. Turbogas, inceneritori di vecchissima generazione, niente aereoporto, penalizzazione sulla ripartizione dei fondi alle associazioni culturali a vantaggio dei sodalizi di roma città e provincia, chiusura di ospedali.

Mo basta, occorre uno sforzo comune di tutte le forze provinciali pe ruscire da questo stallo. O forse sarebbe meglio dire stalla.