Alcuni compagni si fermano qui!

LETTERA APERTA AL MOVIMENTO DELLA SINISTRA DEMOCRATICA PER IL SOCIALISMO EUROPEO.

Carissime compagne e compagni,

I mesi che hanno segnato la definitiva conclusione dell’esperienza dei democratici di sinistra e l’avvio della fase costituente del partito democratico sono stati un tempo utile per aprire nuove prospettive a sinistra, a cui crediamo abbia contribuito anche la presenza del movimento della “Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo”. Un movimento che ha avuto il merito di difendere le ragioni dell’adesione al socialismo europeo come casa comune europea della sinistra di governo; la difesa della laicità e delle libertà individuali che lo Stato deve garantire ad ogni cittadino indipendentemente da ogni religione d’appartenenza; le ragioni dell’Unione e del centrosinistra, oggi in grave difficoltà, per divisioni tra le forze politiche e l’indebolimento della leadership di Romano Prodi, che di certo sarà aggravata dalle tentazioni del partito democratico verso alleanze di “nuovo conio” e da presunte pretese di autosufficienza politica ed elettorale del nuovo partito.

Di fronte al mutamento politico si sono però aperte due prospettive:

- da un lato la possibile unità delle sinistre con Rifondazione e Pdci, forse i Verdi, la cosiddetta “cosa rossa” a metà strada tra un partito unico ed una federazione, ma comunque un’aggregazione della “sinistra alternativa” che nella sua cultura politica si allontana dall’elaborazione politica e culturale dei partiti socialisti europei e dalla storia dei principali partiti della sinistra italiana. Alla ricerca anche in Europa di una casa comune della sinistra, che non sarà quella del PSE. Si tratta di un processo che unisce una parte soltanto della sinistra italiana e non affronta alcuni importanti nodi politici che sono alla base della piattaforma dei socialisti europei, il cui sforzo è quello di coniugare la competitività ed i mercati con i diritti delle persone e le loro opportunità.

- dall’altro, sempre a sinistra, si è aperto un nuovo fronte per l’unità della sinistra laica e socialista, che ha preso le mosse con l’appello “PER UN PARTITO DEL SOCIALISMO EUROPEO IN ITALIA” a firma di Gavino Angius, Alberto Nigra, Valdo Spini ed Enrico Borselli. Noi riteniamo che si tratti di un contributo importante che individua e ribadisce la ragione di fondo della nostra scelta di non aderire al partito democratico: l’esigenza di costruire in Italia, come in Europa, una grande forza socialista e democratica, laica e riformista, parte integrante del socialismo europeo.

La chiarezza delle posizioni e dei valori di riferimento sono a questo punto per noi elementi essenziali per proseguire nel dialogo con tutta la sinistra ed impegnarci nel rinnovamento dell’alleanza di tutto il centrosinistra. Per noi il socialismo europeo resta il riferimento politico ed ideale di fondo “per affrontare e risolvere i grandi temi emersi dalla più recente modernità”, come ha scritto con passione ed intelligenza un grande dirigente del sindacato e del PCI, Emanuele Macaluso.

Siamo consapevoli delle difficoltà e delle sfide che ci attendono, ma vale per noi quanto affermato nel “manifesto per un partito del socialismo europeo”, che volentieri condividiamo:

- il nuovo Socialismo si identifica, è detto, con un’azione redistribuzione dei risultati del progresso civile, economico, sociale a tutta la società, in tutti i suoi generi, in tutte le sue classi sociali, in tutte le sue provenienze etniche, senza esclusioni.

- una società laica, di credenti e non credenti che si rispettano reciprocamente.

- il pieno riconoscimento della libertà umana in ogni sua molteplice espressione costituisce una delle sfide più alte del Socialismo moderno.

- la riaffermazione dell'etica dei doveri e della responsabilità nella gestione della cosa pubblica sono una sfida irrinunciabile per tutti i progressisti.

Occorre, quindi, promuovere e dare vita a una forza della Sinistra ancorata ai valori del Socialismo democratico, animata dalla volontà di difendere gli interessi del mondo del lavoro in continuo dialogo con il movimento sindacale, impegnata a contribuire a valorizzare il ruolo dell’impresa al fine di favorire uno sviluppo sostenibile, capace di far crescere la società nella coesione sociale.

Questa forza va costruita insieme a tutti coloro che si riconoscono dopo l’89 nei valori del socialismo democratico ed europeo. Sappiamo di attraversare una strada accompagnati da una lunga storia comune, fatta di grandi lotte democratiche e socialiste per il lavoro, i diritti civili, l’istruzione, la sanità; insieme abbiamo nel tempo condiviso la comune presenza nei municipi, nel sindacato, nella cooperazione e nelle associazioni. Noi riteniamo che questo sia l’impegno che dobbiamo assumerci nei prossimi anni, perché vogliamo costruire insieme ad altri un nuovo soggetto politico del socialismo europeo ed italiano, anche nel nostro territorio.

Riteniamo pertanto essenziale che solo una nostra chiara identità politica potrà evitare una mera annessione alle altre forze della sinistra, con le quali proseguirà un dialogo costante ed autentico, così come verso il futuro partito democratico. La scelta del centrosinistra è parte della storia d’Italia ed è stata un’anticipazione dei socialisti, di Pietro Nenni e dell’impegno di Riccardo Lombardi, aver realizzato questa prospettiva di riforme e di progresso per il paese. Oggi vediamo con disinvoltura smarrire anche il senso di un’alleanza e di un impegno comune nel governo del paese, che invece noi vogliamo difendere e rinnovare profondamente. La sinistra socialista ed europea che vogliamo costruire avrà per noi l'ambizione di continuare ad imparare dall'esperienza dei socialisti europei il nuovo modo di governare di cui l'Italia ha bisogno, per costruire insieme agli altri una comunità più giusta, più libera e più solidale.

Sinistra democratica di Val di Nievole