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Se Sparta piange Atene non ride

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Messaggio  Lidano Ven 16 Nov 2007 - 16:28

Archiviati il tentativo di spallata, mi vengono da fare alcune considerazioni.
In primo luogo in questi anno è emersa con tutto il vigore possibile la crisi di un sistema politico e di una classe politica, cieca e poco lungimirante. L'ultimo esempio è stata la linea di condotta del Berlusca che altro no voleva che tornare al potere. Ben inteso, nulla di illeggitimo, però qui non stiamo giocando a risiko, qui stiamo giocando non la vita di milioni di italiani che vogliono i fatti. La cosa pubblica non è ne di destra ne di sinistra, è trasversale e come tale deve essere interpretata. Ora Silvio può anche cominciare a raccogliere le firme per mandare a casa Prodi, ma resta un nodo di fondo, il Governo non c'è più quando viene meno la fiducia del parlamento, non secondo i sondaggi. Raccogli, firma e manifesta pure, ma i problemi rimangono tutti lì.
Se Atene piange però Sparta non ride. Il centro sinistra ha palesato tuuta l'incapacità di governare questo momento. Una coalizione troppo eterogenea per porter governare bene. Il collante è rimane Berlusconi. Così non può andare più bene. Prendiamo atto che il bipolarismo così conceptio non va bene. Spero, ma qui ho poca fiducia, che il leader più perdente dei DS ora segretario del PD, la smetta di voler far combaciare il diavolo e l'acqua santa, e si faccia carico, come presidente del consiglio ad interim, di una vera riforma elettorale. L'Italia ha bisogno di tutto, tranne che di una legge elettorale meticcia.
Qui il Partito Socialista deve tirare fuori gli attributi, esca dal guscio e faccia sentire la prorpia voce, con coraggio e forza.

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Messaggio  Alex Sab 17 Nov 2007 - 9:34

Io ho sempre sostenuto il fatto che se il governo non funziona i socialisti non devono pensarla come Diliberto che se cade Prodi viene il Berlusca e allora manda giù il rospo e cammina. Non è giusto nei confronti del paese e non è giusto nei confronti dei contribuenti che sono stati salassati nella precedente legge finanziaria e attendono i benefici per i loro sacrifici nelle prossime manovre. Se il Governo ha i numeri e la volontà di andare avanti sulla base di un programma serio di risanamento dei conti pubblici e di redistribuzione del reddito bene, altrimenti i compagni socialisti ne prendano atto e anche se la spallata non c'è stata l'ingovernabilità è stata evidenziata.
Sulla legge elettorale credo che debba essere rivista sul capitolo riguardante le liste bloccate e sul premio di maggioranza.
Sulle liste bloccate credo che sia assurdo dare la facoltà ai partiti di eleggere il proprio candidato perchè di questo si tratta e sul premio di maggioranza credo che esso vada allargato anche al Senato per evitare i ricatti di alcuni Senatorini che tengono in scacco il paese.
Sulla soglia di sbarramento credo che il 5% sia una percentuale onesta e non discriminatoria.
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Messaggio  Lidano Dom 18 Nov 2007 - 2:55

Anche nel dibattito sulla legge elettorale vedo l'antico vizio di guardare solo al proprio interesse. La proposta del PD, proporzionale tedesco spagnoleggiato, e quella di FI, mantenimento della stessa legge elettorale, non fanno nient'altro che adattare una legge alle proprie esigenze. Manca una visione paese. Speriamo comunque che in entrambi i casi si tratta solo di punti di partenza di una discussione più ampia, anche se l'asse Veltroni Bertinotti desta qualche sospetto. Entrambi i leader auspicano una legge che possa favorire il processo aggregativo dei due partiti, processo aggregativo formato non sull'idee ma sui numeri. Il fatto subdolo è non è prevista alcuna quota di sbarramento esplicita, ma implicitamente questa potrebbe arrivare all'8%. Questo non vuol dire fare una legge elettorale ma creare cartelli elettorali, ovvero ammassi eterogenei d'interessi incollati con lo sputo del potere.

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